Il critico teatrale affermatosi nel Novecento come cronista e recensore di un teatro incentrato prima sul testo drammatico, poi sulla regia, entra in crisi con lo sviluppo della società dell'informazione e dello spettacolo. Emarginato sui giornali, che gli riservano sempre meno spazio, deve confrontarsi con le rivoluzioni di un nuovo teatro che dagli anni sessanta cambia radicalmente le scene e le procedure della creazione, chiedendo allo spettatore un nuovo modo di guardare e partecipare, all'osservatore professionista differenti metodi di interpretazione. Questo volume nasce da un'esperienza pratica, dai laboratori di critica teatrale tenuti presso il CIMES e il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna.