Il tema del libro è l'enigma dell'intesa fra il pensiero, il canto e la pittura. La sua discussione è affidata al cammino di tre coll-quianti: un logico, un aiutante e un pittore. Il cammino, qui, non è un moto dialettico a tre voci, ma, più semplicemente, un corso di parole, pensanti e poetiche, rinvenute e coniate, in una giornata di primavera, dal mattino al tramonto, lungo il sentiero del promontorio del Mesco, fra Levante e le Cinque Terre. I colloquianti si accorgono, fin dall'avvio, che il cammino è il sentiero stesso su cui errano. Il titolo "L'inizio e il nulla" ricorda le due dizioni grazie alle quali il colloquio trova il suo cadenzato andamento. L'"inizio", affrancato dal suo significato comune, assumerà il senso poetico dell'avvento. Il "nulla", liberato dalla morsa della nullità, indicherà quella vaghezza che, senza coartare, costringe l'uomo - il poeta, il pittore - a cantare l'inizio. Sulla scorta dell'inizio e del nulla così ripensati, i colloquianti giungeranno a un chiarimento delle "indoli prime" del canto e della pittura: la luce, il suono e il colore.