La sorprendente analogia tra lingua e cucina come espressioni della cultura di un popolo permette di avviare con la scorta della linguistica generale una riflessione teorica sull'arte culinaria, individuandone gli elementi sistematici e il loro funzionamento; mentre il metodo comparativo della linguistica storica consente di ricostruire le cucine morte, l'etimologia delle vivande e la storia gastronomica, scoprendo in particolare nella trafila arabo-normanno-sveva l'origine della cucina italiana ed europea.