Questo libro offre al lettore un approccio allo studio del linguaggio verbale come strumento per comunicare. Il libro non si inscrive in una specifica (ed esclusiva) prospettiva di analisi, ma raccoglie spunti e riflessioni provenienti da posizioni teoriche diverse pur se tra loro congruenti: dalle visioni del linguaggio strutturaliste, di ascendenza saussuriana ma anche marcatamente semiotiche, alle riflessioni elaborate in prospettiva generativista; dalla lezione wittgensteiniana alla teoria degli atti linguistici, dalla pragmatica al cognitivismo. Linguaggio e comunicazione presuppongono l'esistenza di una comunità di parlanti in grado di produrre dinamiche e forme di vita dotate di senso. Da ciò l'interesse per alcune dimensioni essenziali del comunicare: le variazioni nell'uso della lingua, che garantiscono la possibilità di adattarsi alle differenti esigenze comunicative e rafforzano la presa del linguaggio sul mondo; le interazioni tra i parlanti, che piegano il linguaggio alle esigenze dell'altro - prima fra tutte scongiurare l'incomprensione, garantendo una trasmissione dei contenuti quanto più possibile efficace; infine l'unità comunicativa che può essere ragionevolmente individuata nel testo, elemento ultimo nella formalizzazione linguistica riferibile alle pratiche della comunicazione condivisa.