Quest'opera fu portata a termine poco prima della scomparsa dell'autore. Suoi temi principali sono: il sermo humilis, come forma cristiana dello stile sublime antico, nei primi autori cristiani e nella prosa latina del primo medioevo; la rinascita dello stile elevato nelle nuove condizioni di vita del tardo medioevo; la storia dei secoli in cui non esistevano un pubblico letterario e una lingua letteraria generalmente intesa, dal tempo di Tacito e Plinio fino ai primi documenti delle letterature in lingua popolare e a Dante. Questi saggi colmano il vuoto lasciato nell'altra sua grande opera, Mimesis, per il periodo 600-1100, il meno studiato della letteratura europea. Ma non si tratta di un'integrazione dovuta a puro desiderio di completezza. Da un lato, qui sono collocati in primo piano i problemi centrali dell'interesse auerbachiano: le basi e gli elementi di unità della civiltà europea, visti nella genesi storica del nesso eredità classica-società moderna; la formazione di quello stile letterario che costituisce tuttora il sostrato delle letterature europee, in rapporto ai tipi determinati di pubblico nazionale sorti nel tardo medioevo. Dall'altro, in questi saggi concentrati su un "campionario" stilistico omogeneo, Auerbach è ricondotto a un impiego più esatto e penetrante del suo metodo, che consiste nel risalire dall'analisi stilistica monografica alla costruzione sintetica e al quadro storico-sociologico d'assieme.