Sempre più persone, in Italia e nel mondo, comunicano in inglese. Anche la scienza si serve di un inglese globalizzato, che unifica la comunità internazionale. I benefici sono evidenti. Ma i futuri ricercatori che si formano in inglese non assimilano il sapere nella loro lingua, e non potranno a loro volta trasmetterlo se non in inglese. Dunque l'italiano è destinato a perdere la capacità di divulgazione scientifica che è un requisito della democrazia. La soluzione non è la rinuncia all'insegnamento in inglese, ma la promozione dello studio in entrambe le lingue, così da garantire sia la comunicazione globale sia il movimento delle idee entro la società nazionale.