A dieci anni dalla scomparsa di Paolo Barile i suoi allievi hanno pensato di dedicargli una giornata di studi sulla libertà di informazione, della quale questo volume raccoglie testimonianza, promossa dal Centro di studi giuridici e costituzionali Piero Calamandrei e Paolo Barile assieme alla Facoltà di giurisprudenza fiorentina nella quale Barile ha insegnato per tanti anni e dove ha concluso la sua carriera di docente universitario, lasciando in tutti un ricordo ad oggi ancora vivissimo. Il tema, la libertà di informazione, non è stato scelto a caso in quanto Barile vi ha dedicato un'attenzione particolare, convinto del suo nesso inscindibile con la democraticità stessa del nostro (ma si potrebbe dire di ogni) sistema costituzionale. Una sorta di precondizione, come dirà più tardi la Corte costituzionale, per l'esercizio pieno dei diritti di partecipazione politica. Il volume, partendo dal ripercorrere il prezioso contributo di Barile allo studio dei tanti profili problematici che la disciplina della libertà di informazione presenta (contributo del resto notissimo e attualissimo), si propone di promuovere una riflessione aggiornata su questo tema soprattutto alla luce di due elementi fondamentali: da un lato l'entrata in campo delle nuove tecnologie di comunicazione, dall'altro il rilevantissimo ingresso in questo settore del diritto comunitario.