Il volume, di supporto alla mostra di Fermo e Monte Vidon Corrado, propone una lettura parallela dei due pittori mettendone in relazione il percorso artistico e biografico. Oltre ai saggi introduttivi delle curatrici e a una serie di scritti di approfondimento, nel libro sono riportati moltissimi documenti (lettere, articoli, foto, ecc.) alcuni dei quali inediti altri, invece, qui riproposti dopo lungo tempo che mettono in luce le tangenze ma anche le diversità che hanno caratterizzato il rapporto tra Osvaldo Licini e Giorgio Morandi. «Questa mostra nasce, per noi, - dice Marilena Pasquali dall'amore per entrambi gli artisti e dal sogno a lungo coltivato di vedere insieme le opere di Licini e di Morandi e di osservare come, con il passar del tempo, i due vecchi compagni di prime abbaglianti scoperte e letture, di notti dense di corpi e di poesia, di provocazioni stridenti come il gesso sulla lavagna, abbiano saputo trovare ognuno la propria strada, trasformandosi di continuo alla ricerca di nuovi approdi e pur rimanendo se stessi, quegli abitatori del pensiero in immagine che negli anni Dieci, prima di una guerra delirante, si mettono all'opera per rifare il mondo. Ognuno a proprio modo, sia Morandi che Licini sono fin dall'inizio e restano per sempre due sperimentatori, mai soddisfatti dei risultati raggiunti e comunque tesi a perfezionare, a rileggere, ad approfondire, ad alleggerire la propria arte».