L'olio è l'alimento più politico che esista in Italia. Prima ancora che a tavola, viene servito in Parlamento, quale merce di scambio. Così, da quando il settore olivicolo e oleario è stato generosamente foraggiato senza una progettualità, a partire dalla seconda metà degli anni '60 è iniziato un progressivo declino che non lascia alcuna speranza di ripresa e rilancio. Se fino all'altro ieri eravamo i migliori al mondo, tanto che a cavallo tra fine '800 e inizi '900 sono nati i più prestigiosi marchi internazionali, tutti italiani, ora siamo diventati la caricatura di noi stessi, programmati per autodistruggerci. I fautori di politiche suicide, con la complicità degli stessi organi istituzionali, ce la stanno mettendo tutta, pur di frenare e contrastare le imprese più virtuose. Di conseguenza, se il futuro è incerto, il presente, oltre alle apparenze, è alquanto drammatico. Luigi Caricato, tra le voci più controverse e autorevoli in materia, ne traccia un ritratto spietato quanto sincero.