L'argomento della libera scelta - utilizzato dalla retorica neoliberale e non solo - è «il grande imbroglio» che le autrici si propongono di smontare, mostrando come scegliere liberamente spesso giustifichi opzioni contrarie agli interessi delle persone, lesive della loro dignità e limitanti per le loro possibilità future, in nome della loro stessa libertà. Assumendo un punto di vista femminista, ma proponendo considerazioni che aspirano ad essere universalizzabili, il volume suggerisce di problematizzare i caratteri della libera scelta spostando poi l'attenzione sulla libera condizione della persona. In questa diversa prospettiva, assumono rilevanza presupposti sostanziali e requisiti formali che devono esistere affinché una manifestazione di volontà possa essere considerata libera: il diritto e le istituzioni si riprendono così un ruolo chiave nel sostegno di una condizione di libertà nei confronti di tutti i suoi antagonisti, pubblici e privati.