Come trattazione sul culto, il Levitico mette a fuoco in particolare i sacrifici (1-7; in 8-10 si parla della consacrazione di Aronne, preposto al culto a Dio), le norme di purità (11-15) e il codice di santità (17-26). Lv 16 costituisce il nocciolo del libro: l'offerta di due capri, l'uno in espiazione dei peccati del popolo (capro espiatorio) e l'altro inviato nel deserto carico dei peccati del popolo (capro emissario). L'offerta-sacrificio del capro prefigura l'offerta di Cristo a favore dell'umanità nel Nuovo Testamento: egli portando (assumendo) i peccati dell'umanità va a morire ingiustamente fuori le mura della città, diventando solidale con gli emarginati, i più poveri, gli estromessi dalla società, per condurre ogni persona all'incontro con Dio-Padre. Il Levitico, in conclusione, pare voglia dire questo: alla radice di ogni tragedia vi è sempre lo stesso errore: non dare ascolto a Dio, che è creatore e artefice, insieme con l'essere umano, della storia. In sostanza, tutto il libro biblico - come fa risaltare bene il commento di G. Deiana - è orientato a porre l'individuo e tutti i membri del popolo di Dio in sintonia con la Presenza divina, la quale ha preso dimora in mezzo al suo popolo.