Pochi testi biblici sono stati letti da punti di vista così disparati come il Cantico dei Cantici. Considerato di volta in volta come una raccolta di canti d'amore o come canzoni nuziali dell'antico Israele, come una poesia allegorica dell'amore fra Dio e la collettività ebraica, ritenuto opera del Re Salomone in età giovanile oppure di autore ignoto, ha spesso sfidato le capacità dei commentatori. La ricerca presente prende spunto dalle difficoltà e dalle contraddizioni del testo, che invitano il lettore, come da un antico adagio ebraico, a un approfondimento che si giova di indizi e di analogie che si trovano sia nella Bibbia che nella letteratura talmudica.