L'autore riporta i risultati di una inchiesta svolta tra i banchi di scuola: "Non capivo che la loro mente ancora invischiata di fantasia e da una potente immaginazione mal si disponeva verso libri realistici, intimistici o di cronaca [...] di contro, da anelastica diveniva una molla pronta a scattare con racconti fiabistici e mitologici [...] la natura non fa salti, ma va assecondata".