Temuto come minaccia alla creatività, ma ambito come fonte privilegiata di guadagno, il rapporto con I'editoria rappresenta un momento centrale nell'esperienza dei letterati italiani tra Otto e Novecento. La sua importanza si rivela interamente solo quando lo si osserva con uno sguardo nuovo, capace di scorgere nell'attività editoriale di molti scrittori e critici la ricerca di un progetto culturale e letterario. E con questo sguardo che Alberto Cadioli prende in esame alcuni tra i più significativi "letterati editori" del nostro secolo: Papini e Prezzolini; Carocci e Bonsanti; Luigi Rusca; Debenedetti e Calvino.