L'autore, per scrivere la sua lettera, prende spunto dal fatto che uno dei nuovi elettori meridionali della Lega è un suo amico, siciliano come lui, con il quale in un passato oramai lontano ha condiviso un periodo di militanza nelle file della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), attiva negli anni Settanta. Nella prima parte della lettera, l'autore ricostruisce i momenti salienti dell'amicizia con il suo interlocutore, un flashback che lo porta indietro nel tempo, in cui lui e il suo amico, giovanissimi, vivono e sperimentano la politica da comunisti convinti. Nella seconda parte, invece, ripercorre un quarto di secolo della politica italiana a partire dalla nascita di Forza Italia fino ai giorni nostri, dove si assiste, soprattutto negli ultimi anni, a una preoccupante e maggiore approvazione dei partiti di destra. Qui vengono individuate e analizzate le possibili cause del successo della Lega, riconducibili sia all'insoddisfazione degli elettori verso la politica in generale, sia alla comunicazione aggressiva e ingannevole portata avanti da Salvini. Alla fine, l'autore espone i motivi per i quali un meridionale non dovrebbe mai votare Lega, che non sono, beninteso, motivi politici, ma etici, trovando riscontro nell'antimeridionalismo radicato di questo partito. Prefazione di Gianfranco Pasquino.