Dato alle stampe nel 1985, Petit lexique du partisan européen è forse uno tra i manifesti più potenti di quella Nouvelle Droite che, negli anni Settanta e Ottanta, si assegnò il compito di superare le categorie di destra e sinistra, optando per Nuove Sintesi capaci di leggere la più stretta attualità. Rileggerlo quasi quarant'anni dopo è utilissimo, dal momento che le tesi contenute nelle sue sessanta voci hanno di fatto anticipato tutti i dibattiti che, nel nuovo millennio, polarizzano l'opinione pubblica. Dalla difesa delle civiltà contro un globalismo predatorio ed etnocida alla riscoperta delle radici europee, fino al netto rifiuto di ogni monoteismo e delle teologie politiche, suoi degni epigoni. Tutti gli obiettivi della sua critica caustica sono ormai crollati: democrazia, economicismo, borghesia, mondialismo... Cadaveri che godono di ottima salute, talvolta compiono scatti involontari, che i giornalisti e i pedanti scambiano per vitalità.