Questo libro prende le mosse da uno degli assunti basilari della moderna ricerca comparativa e integrativa in psicoterapia, quello per cui la sovrapponibile efficacia delle principali terapie, evidenziata dalle ricerche sull'esito, dipende da fattori mutativi ad esse comuni, seppur diversamente denominati o teoricamente esplicitati. Sulla base delle evidenze fornite dalla letteratura clinica, come anche di ricerche condotte negli ultimi decenni con metodi scientifici rigorosi, l'autore sviluppa la tesi che il fondamentale fattore comune di esito delle principali terapie, psicoanalitiche, umanistiche, cognitive e paradossali, sia quella che Franz Alexander denominò "esperienza emotiva correttiva", un processo d'apprendimento promosso dalla disconferma di aspettative del paziente connesse a suoi modi disfunzionali di relazionarsi, con se stesso e con gli altri. Numerosi e coerenti elementi indicano che questo processo modifica sia le modalità funzionali disadattive cui si collegano i disturbi neurotici e di personalità, sia le rappresentazioni patogene profonde che il paziente ha di sé e dell'altro prototipico. L'autore propone infine un modello generale del cambiamento psicoterapeutico basato sull'esperienza correttiva e sull'alleanza terapeutica. In accordo con i più recenti risultati della ricerca, quest'ultima è vista come secondo fattore comune avente la funzione di coinvolgere il paziente nelle attività che promuovono l'esperienza correttiva.