Vagabondando nelle terre del pallone, si affollano ricordi di nomi e luoghi. Da William Dunning a Stanley Matthews, da Jan Studnicka a Ferenc Puskás, da Demóstenes a Johan Cruijff. Nomi leggendari, dei quali l'autore traccia narrazioni brevi, ricavandone un piccolo catalogo (epico, fantasmagorico, comico) di gesti, partite e santuari del calcio pre-contemporaneo, destinato a stuzzicare la memoria e la curiosità degli appassionati. Da uno dei capitoli: "La gente è tutta per strada. Ci sono altoparlanti ovunque, per radio viene trasmessa da Wembley la cronaca della partita. Passano i minuti, passano i gol. La storia, come sempre, si scrive altrove. Ma i nomi dei protagonisti questa volta sono i nomi della gente di qui, e adesso quei nomi saranno sulla bocca di tutti gli uomini che nel mondo hanno la passione del football. Pacificamente, allegramente, anche nelle città più lontane da Budapest la gente esce di casa e gremisce le strade e le piazze, uomini donne e bambini in strada a ballare. Gioia, incredulità. Qualcuno cerca le frequenze radio della BBC. 'Matthews, vecchio Mim, i boys ungheresi sono molto più veloci di te. Le maglie rosse sono i calciatori più forti del mondo'".