La Manifattura Lenci nacque su iniziativa di Enrico Scavini e della moglie Helen König Scavini nel 1919 per produrre bambole e "giocattoli in genere, mobili, arredi e corredi per bambino", ma anche un particolare tessuto per arredi, arazzi, bambole conosciuto, appunto, come 'pannolenci'. Nel 1927 l'azienda decise di aggiungere a quella produzione una linea di piccole figure e oggetti in ceramica smaltata, dando vita, a partire dal 1928, a un ricchissimo catalogo di sculture d'arredo e oggetti, che divennero immediatamente di moda tra la piccola e media borghesia italiana. Per raggiungere lo scopo la manifattura si avvalse della collaborazione creativa di importanti artisti torinesi come Sandro Vacchetti, Gigi Chessa, Mario Sturani, Abele Jacopi, Ines e Giovanni Grande, Felice Tosalli, ma anche la stessa proprietaria, Helen König Scavini, alla quale si deve la fortunata serie delle "Signorine": fotografia al femminile della borghesia torinese dei pieni anni Trenta. Le sculture ceramiche di Lenci traevano ispirazione dalle contemporanee riviste di moda, tra scene di costume e figure di giovani donne accattivanti e maliziose, raccontando il gusto di un'epoca e di una società. Donne sportive, attrici, ma anche scene galanti, balli di coppia, temi rurali e mitologici, favole, grotteschi e buffi bambini, nudi femminili al limite del lezioso e donne giocosamente provocanti sono il repertorio visivo di una collettività in bilico tra le alterne vicende storiche del Ventennio, status symbol immancabili nei salotti italiani. La Collezione Ferrero è la più importante raccolta al mondo dedicata alla manifattura Lenci: a essa sono dedicati questo volume e la mostra allestita negli spazi del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.