Con saggi di Andrea De Marchi, Renzo Fantappiè, Claudio Cerretelli, Isabella Lapi Ballerini, Cristina Gnoni, Rita Iacopino, Marco Ciatti, Diana Toccafondi. Schede di Aurora Corio, Chiara Marcheschi, Andrea De Marchi, Carl Brandon Strehlke, Fulvio Cervini, Cristina Gnoni, Camila Amoros, Fabiana Carelli, Viola Casaglieri, Don Renzo Fantappiè, Valentina Baffi, Lorenzo Sbaraglio, Giovanni Giura, Anna Maria Guiducci, Francesco Caglioti, Rita Iacopino, Giada Petrillo, Daniela Degl'Innocenti, Marco Campigli, Simone Giordani, Paolo Benassai, Marzia Casini, Don Marco Pratesi, Giovanni Pestelli, Claudio Cerretelli, Monica Cecchi, Dora Liscia Bemporad, Valentina Rubechini, Franco Paliaga. La Sacra Cintola, la cintura della Vergine custodita nel Duomo che per secoli è stata il tesoro più prezioso di Prato, è un simbolo religioso e civile, fulcro delle vicende artistiche della città ed elemento cardine della sua identità. La sottile striscia (di 87 centimetri) di lana di capra broccata in filo d'oro è il fulcro di un'esposizione che comprende altre opere di valore, prima tra tutte la pala di Bernardo Daddi del 1337-1338 che racconta la leggenda di come la reliquia sia stata consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell'Assunzione, sia stata portata a Prato verso il 1141 dal mercante pratese Michele Dagomari e da questi donata nel 1172, alla pieve della città. Il catalogo dell'esposizione illustra, oltre naturalmente alla reliquia solitamente conservata nella cappella di Agnolo Gaddi nel Duomo, la serie di dipinti, sculture e miniature in mostra, che testimoniano le varie elaborazioni del tema dell'Assunta che dona la propria cintola. In aggiunta, testi e foto propongono lo studio della cappella affrescata da Gaddi, la prepositura di Santo Stefano, le ostensioni che abitualmente avvengono a Prato e la storia del suo culto nei secoli.