La prima delle due edizioni delle "Vite" - quella che qui si presenta - era comparsa a Firenze nel 1550: una stesura del libro più tesa e intensa rispetto alla successiva nella quale Vasari sicuramente integra e aggiunge, ma al tempo stesso spegne molto di quanto brucia. Come scrive Previtali nella presentazione, Vasari, "lungi dal trincerarsi dietro una neutrale obiettività, rivendica il diritto di giudicare dal proprio punto di vista". Un punto di vista certo poi rimesso in discussione ma che di fatto rappresenta una testimonianza fondamentale dello sguardo del Rinascimento su se stesso.