Il presente studio intende indagare il complesso di giardini, vigne e ville che, a partire dalla fine del XVI secolo e fino al 1870, occupò a Roma gran parte della superficie all'interno delle Mura Aureliane (nei quadranti Nord-Est, Est e Sud-Est, oggi aree del Castro Pretorio, dell'Esquilino, del Colle Oppio, del Celio e presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme), superficie poi urbanizzata, in epoca tardo ottocentesca, per la costruzione della città Capitale. Si tratta di un complesso di giardini e architetture nel quale la relazione con l'Antico, coi ruderi, coi monumenti e con le collezioni private di scultura si accompagna sia a soluzioni spaziali di relazione attiva con le preesistenze e il panorama sia alla costruzione di percorsi e spazialità dal carattere originale e policentrico. Tra giardini nobiliari e di grandi ordini religiosi, la ricerca prova a ricostruire, con frammenti ora più densi ora più isolati, la costellazione di senso che informava spazi e architetture oggi largamente alterati o scomparsi.