Sognate, innalzate, conquistate, distrutte; sono le città dell'antica Mesopotamia. All'interno dei loro perimetri si estendono gli imperi dell'Oriente fantastico e vivono le figure epiche protagoniste della Bibbia e della storia: Semiramide, Nino, Assurbanipal, Nabucodonosor, Alessandro Magno e altri. Si dirà allora delle monumentali mura, dei palazzi smaltati, dei giardini pensili. E ancora: di statue d'oro, di opere megalitiche, di torri e templi innalzati agli Dei; ma anche di sepolcri e luoghi di culto; testimoni di un passato quel quale oggi non sopravvivono che le vestigia e le leggende. A Ninive e Babilonia mito e realtà si fondono per secoli in un'unica grande tradizione, e solo l'orientalismo dell'Ottocento inizierà a collocare con puntualità il prodotto distorto di una stratificazione secolare. Alle due grandi capitali dell'impero assiro e babilonese, si è scelto poi di affiancare un ampio capitolo su Gerusalemme, che della Bibbia è la città santa.