Un bosco. All'interno una radura. Nella radura un grande leccio. All'albero, legata ai polsi e alle caviglie, come crocifissa, una giovane ragazza nuda con sei frecce infilzate in varie parti del corpo come se fosse stata inchiodata. Ogni freccia aveva delle piume, tutte di colore diverso; il medesimo colore era presente in ognuno dei sei cerchi che erano pitturati sul suo corpo. Gli occhi verdi, bellissimi, erano spalancati più del normale, terrorizzati. Così la bocca aperta nell'ultimo urlo di dolore e di terrore. Questo era lo scenario visto da Mirio, un cercatore di funghi che, terrorizzato, era fuggito di corsa per avvertire i carabinieri. Lo stesso scenario che apparve agli occhi del maresciallo Italo Goffredi e del colonnello Lorenzo Lupi, arrivati sul posto. Perché questa efferata esecuzione eseguita nei boschi tra Castellina Marittima e Chianni? Chi era quella bellissima e giovane fanciulla con la testa completamente rasata? Perché è stata trafitta da sei frecce in sei punti del corpo diversi? Avevano un significato? Sembrava un omicidio legato a un misterioso rituale! Dopo le prime indagini infruttuose eseguite dai colleghi in servizio, il colonnello Lupi, data la sua esperienza, è stato incaricato dal comando di Volterra di prendere in mano le operazioni. Anche per lui la faccenda era ingarbugliata più del previsto. Non c'erano testimoni. Nessuno reclamava la scomparsa della bellissima ragazza. Le indagini furono dirette nelle perlustrazioni delle campagne e nei boschi di Castellina, Chianni, Santa Luce, Orciano, CascianaTerme e Riparbella. Lavoro minuzioso e difficile, ma l'intuito del colonnello Lupi, carabiniere in pensione, lo porterà a seguire una pista che si rivelerà fruttuosa, grazie anche agli uomini messi a sua disposizione dal comando di Volterra e dei G.I.S. della Legione di Livorno. Altra indagine completata con successo?