La ragazzina cresce nella guerra; vede e tocca con mani consapevoli. Si chiama Giovanna. è stato un angelo a consegnarle il nome e la visione, a sospingerla. Decisa ad assumere la propria colpa generazionale e la responsabilità di un futuro da reinventare, la ragazzina Giovanna guida una marcia silenziosa di studenti. Giovanna è certa della sola voce che possa reclamare il diritto alla vita: il silenzio. Perché le voci sono molte, il silenzio è uno. Attraverso un paese stordito, spolpato da un tempo asciutto, giungeranno fino alla Capitale per avanzare la loro muta richiesta di ascolto. Un romanzo sui generis che si ispira al passaggio emblematico di Jeanne d'Arc nella storia, la ragazzina che assunse la colpa di due generazioni e la tradusse in un atto volontario di responsabilità: volle agire un futuro ancora da immaginare. Le tolsero la vita. Era scandalo il suo essere ragazza in un tempo e luogo restrittivi per le donne, il suo divenire condottiera di uomini, erano scandalo le sue vittorie e i suoi abiti maschili. Scandalo la sua consapevolezza.