«Salutavamo piccole e fioche stelle dai contorni gentili, piante non sopravvissute all'inverno e momenti feroci di certezze irremovibili. Salutavamo una primavera invecchiata precocemente, ciuffi di capelli rubati dall'autunno e rumori sottili che esprimevano la distanza. imparavamo l'arte del congedo ordinario e felino per la prima volta» È poesia intensa e mai volta ad "accontentare", ma a capire e "parlare" il più possibile, attraverso gli incontri, le emozioni e le persone. Con le opere di Gianni Moretti.