Delle unità genericamente definite "Italian Pioneer" si è parlato, ma mai eccessivamente, delle unità salmerie specificatamente mai. Questa ricerca, ignorando la spettacolarità della descrizione di spostamenti, marce forzate e anche combattimenti di cui è intrisa la storia di queste neglette unità, intende mettere in luce quali e quante furono le unità di salmerie messe in campo dal Regio Esercito a favore prevalentemente degli anglo-americani, il loro dislocamento, la composizione e, se possibile, la vita militare, e a quali vicissitudini andarono incontro nella loro seppur breve esistenza. I reparti alleati erano privi di unità salmerie, avendo basato tutta la logistica sulla motorizzazione e sulla meccanizzazione e si trovarono spiazzati allorché la loro strapotenza nel campo della motorizzazione fu ostacolata, nelle zone montane dell'Appennino dal Garigliano alla Linea Gotica, dalla neve e dal fango, sotto la costante e implacabile offesa diretta delle truppe tedesche. Gli Alleati, perciò, furono costretti a sfruttare tutte le possibilità del Regio Esercito sia per il personale, specializzato o meno, che per i quadrupedi per costituire reparti che operassero al seguito delle loro unità combattenti, sostenendole logisticamente affinché potessero combattere sfruttando al massimo la loro superiorità schiacciante nei campi del materiale e dell'alimentazione.