Una storia non semplicemente della moneta e del credito, ma del loro rapporto, così come esso si costituisce storicamente a seguito dei differenti modi storici in cui la moneta è istituita in Occidente. Alla base dell'intero lavoro vi è una considerazione della moneta come istituzione, e del rapporto debitore-creditore come antropologicamente fondante la vita economica. Se la relazione debito-credito è la radice di ogni economia propriamente detta, la moneta vi ha un ruolo fondamentale e duplice. Inizialmente, per poter anche solo essere acceso, il debito esige di poter essere denominato e misurato, di essere cioè riportato a una misura del suo valore. Ma successivamente, per poter essere effettivamente onorato, esso esige anche un mezzo di pagamento. Dunque, la relazione credito-debito esige che la moneta svolga due funzioni distinte: quella di unita di misura e quella di mezzo di pagamento. Se le due funzioni di "moneta che conta" e di "moneta che paga" non sono debitamente regolate, il rischio è che i "mercati finanziari" si costituiscano non come luoghi di regolazione della relazione debito-credito (come luoghi cioè per l'incontro fra debitori e creditori), ma come spazi per la procrastinazione del debito (secondo la felice definizione dell'economia finanziaria capitalistica che dobbiamo a Mare Bloch).