L'intreccio fra la causa e quelle "strane figure" che la felice intuizione di un giurista ha consentito di comprendere in un'unica categoria, le "prestazioni isolate", svelano un percorso affascinante e nascosto, segnato da vecchi dilemmi e da nuove certezze. La possibile configurazione di atti isolati traslativi (pur con una causa solvendi) coerenti con l'art. 1325, n. 2, ce, implica l'apertura ad una derogabilità del principio consensualistico: l'autonomia privata ben può sottrarsi ad esso, sia riproducendo il modello del Trennungsprinzip (contratto obbligatorio e due atti traslativi), sia limitandosi a frammentare il sinallagma in due atti. Ed impone, vieppiù, un ripensamento della nozione di causa del contratto, che - "attingendo" ed al contempo "fuggendo" dalle schizzofreniche architetture concettuali da sempre elaborate intorno ad essa -, consenta un processo di armonizzazione europea della disciplina dei contratti; definisca il genere di connessioni sussistenti all'interno del sistema positivo tra autonomia privata ed ordinamento giuridico; conclami la piena tenuta dei modelli tradizionali di invalidità a fronte delle nuove regole a tutela del contraente debole. La fenomenologia de qua, sfuggendo agli archetipi tradizionali, infrangendo il binomio esclusivo sinallagma-liberalità a vantaggio di operazioni complesse, pervade di sé istituti già codificati ed invade, con nitida versalità e magmatica trasversalità, nuove aree di sistema.