Il pensiero politico dominante riduce la giustizia sociale a un problema di equa distribuzione delle ricchezze. Iris Marion Young, nel presente volume, critica questa concezione: invece di una società omogenea dove regna l'uguaglianza formale, sostiene che una "società giusta" debba tener conto delle differenze dei gruppi sociali. L'analisi dell'oppressione e del controllo che priva di voce alcuni gruppi - donne, gay, vecchi, poveri, neri - rende necessaria una politica sociale che difenda i gruppi sfavoriti e ne tuteli il potere di rappresentanza. Per la persuasività e la forza delle sue proposte, Le politiche della differenza è da considerarsi una delle più originali critiche femministe nel dibattito sul liberalismo politico.