La questione della lingua di genere è da tempo oggetto di un dibattito pubblico di notevole interesse in corrispondenza di un significato sociale e culturale innegabile che intercetta, negli ultimi decenni, una serie di cambiamenti nell'uso linguistico e nel senso comune. L'essere umano dipende dal linguaggio per comprendere la realtà che lo circonda ed è pertanto difficile negare che le parole usate abbiano un effetto sul parlante. Il rischio che si corre, però, nel concentrarsi esclusivamente sugli aspetti linguistici è quello di perdere di vista il fatto che parlando non condividiamo solo il lessico ma evochiamo universi simbolici e valoriali preesistenti. L'obiettivo di questo libro è quello di smascherare le molte forme di discriminazione e di limitazione alla libertà di pensiero che insistono sulla nostra società, viste attraverso la lente del genere. I numerosi esempi di discriminazione nei confronti delle donne sono interpretati all'interno di una cornice di pensiero che, capitolo dopo capitolo, si delinea sempre più chiara.