Di nuvole, tra artisti, filosofi, scrittori e fotografi, si sono occupati in tanti. Meno nota è l'attenzione che ha dedicato loro il Socrate di Aristofane, che cerca di convincere un giovane che esse assumono forme di animali per prendersi gioco della follia degli umani, o che spiega che i tuoni sono le potenti scoregge delle dee che si liberano dell'aria quando si sentono gonfie. Le nuvole, "oggetti" non descrivibili dalla geometria euclidea, sogni e desideri in continua espansione occasionale e non governabile, viventi nell'ordine del caos, in perenne e imprevedibile metamorfosi, accolgono lo sguardo di due fotografi in equilibrio tra realismo e astrazione.
