Nel corso del Novecento, numerosi eventi bellici, incluse le guerre civili, il mutamento degli assetti geopolitici, le persecuzioni riconducibili a ragioni religiose, politiche e sociali, hanno determinato le migrazioni forzate di milioni di individui. Ma solamente negli ultimi decenni, a partire dagli spostamenti di popolazione avvenuti in seguito alla conclusione della guerra fredda, la storiografia europea ha sviluppato un'attenzione adeguata a fenomeni così importanti nell'età contemporanea. Inserendosi all'interno di questa stagione storiografica, che ha conosciuto un nuovo impulso sotto la pressione del progressivo aumento del numero di individui in fuga da alcuni paesi dell'Africa e del Medio Oriente, i saggi presentati nel volume intendono affrontare il caso italiano mettendo in campo uno sguardo complessivo in grado di includere i movimenti migratori forzati che hanno riguardato i cittadini italiani, all'interno e all'esterno dei confini nazionali, ma anche i movimenti imposti dalle autorità nazionali italiane al di fuori della penisola, fino a giungere al caso dei profughi e rifugiati presenti in Italia nel secondo dopoguerra e di coloro che, nell'ultimo decennio del Novecento, hanno abbandonato la penisola balcanica e si sono portati nel nostro paese.