In Pirandello la novella è, al pari del teatro, una forma atta ad esprimere la natura e le problematiche di una visione, in senso lato, tragica della realtà al contempo venata d'ironia. Egli, assimilando e oltrepassando la lezione di rigore, oggettività, impersonalità lucida e feroce, impartitagli dal Verismo di Capuana e Verga, sa introdurre nel genere novellistico le note stridenti e dolorose dell'angoscia che attanaglia l'uomo del suo tempo, posto impietosamente di fronte a uno specchio che mostra, allo stesso e agli altri, le sue finzioni, le sue ipocrisie e i suoi inganni senza velo e senza appello. La perenne attualità e il profondo umanesimo dello scrittore siciliano portano il lettore ad affrontare il problema essenziale della nostra esistenza nella sua gratuità e insensatezza.