La poesia, per Adriano Gabrielli, sembra arrivata un po' per caso: un'amica conosciuta in un momento insospettabile, qualcuno che sembrava esserci profondamente lontano e che invece si è rivelato un'affidabile compagna di scorribande tra i moti dell'animo e il fluttuare incessante dei pensieri. La poesia, per il nostro autore, diventa un modo per (ri)guardare il mondo, per capire le sue iniquità, le sue ingiustizie, le tante sofferenze e i "fastidi" umani, cercando di dischiuderne un significato che vada oltre il senso più immediato.