Giovanni, solitario e orante, è un viaggiatore delle vie dell'anima che ha toccato le sue miserie profonde e ha percepito il buon profumo della presenza di Dio. Questo monaco siriaco del VII secolo propone una narrazione appassionata della vita in Dio e per l'abbondanza di vissuto che riversa nelle sue lettere, qui tradotte per la prima volta in italiano. In esse, pur svelando in modo personalissimo la sua interiorità, mostra di essere un figlio della tradizione ecclesiale e monastica in cui è cresciuto, nutrita dall'insegnamento della Bibbia e dei padri. Ne risulta una scrittura intima e densa che, coinvolgendo tutti i sensi e gli affetti, può parlare a chiunque, mettendo in contatto con un'esperienza viva e vividamente raccontata, in cui le parole e le immagini vengono forzate per narrare una contemplazione intensa e bruciante. "Beato colui che ti ha abbracciato, e giacendo con te ha aspirato il tuo fragrante profumo ... beato chi, entrato in sé, ha visto te, visione sconcertante, ed è rimasto ammirato per la bellezza dei tuoi mirabili misteri che sgorgano dalla sua interiorità!".