Analizzando la storia della scienza, possiamo notare che esiste da sempre una tensione, un conflitto tra le parti e l'insieme, tra sostanza e forma. Si può dire che, fin dai suoi esordi, la scienza occidentale è stata caratterizzata da una tensione fra un approccio meccanicistico e riduzionista, secondo cui il mondo viene visto come una macchina inerte governata da esatte leggi matematiche e i fenomeni diventano via via più nitidi allorché vengono frazionati in parti e componenti sempre più piccole, e un approccio olistico, secondo cui nello studio dei vari fenomeni l'intero risulta essere qualcosa di più della somma delle singole parti, le leggi sono la conseguenza di un ordine ed un'organizzazione superiori che caratterizzano i sistemi in considerazione. nel libro "Le immagini dinamiche. Forma e qualità nella scienza moderna", Davide Fiscaletti, coniugando densità concettuale e divulgazione, con limpida chiarezza effettua una rilettura critica avvincente delle principali teorie sviluppate nella storia del pensiero scientifico, mostrando in che senso nella scienza moderna la visione olistica e sistemica basata sullo studio della forma e dei comportamenti collettivi tende a prevalere sull'approccio meccanicistico e riduzionista. Un punto importante che evidenzia la rilevanza di questo libro sta nel fatto che, nel panorama editoriale, non esistono libri divulgativi che, utilizzando un linguaggio semplice e discorsivo, ma allo stesso tempo rigoroso sul piano concettuale, affrontano il dibattito relativo agli approcci meccanicistico/riduzionista e olistico/sistemico secondo le linee seguite in questo testo.