"La donna è nella poesia di Alessio creatura infinita, tra il sacro e il profano, regge le sorti di piccoli universi privati. È elemento naturale impalpabile e delicato, che irradia e illumina; fuoco e incendio, che devasta e arde. A questa donna infinitamente generosa e ugualmente crudele, Alessio chiede conferma della sua stessa esistenza. La interroga sul mistero della vita, sulla sorte dell'amore. La osserva nella sua bellezza eterea e corporea, ne conta i respiri e le vertebre. Ne canta le forme, la sensualità incolpevole, la consapevole ingenuità. È microcosmo nel cosmo, diventa pioggia e albero, fiore ed opera d'arte" (dalla prefazione di Piera Smerillo).