Le opere di Abelardo, nonostante la loro incerta cronologia, e ciò che sappiamo della sua vita ne manifestano la "modernità", in quanto esprimono, e in qualche caso contribuiscono a determinare, le peculiarità culturali della prima metà del XII secolo, le innovazioni culturali, e in questo senso gli elementi di novità che segnano gli anni (1102 ca.-1142) in cui il Palatino è attivo negli ambienti culturali della Francia centro-settentrionale. Da questo punto di vista, si può apprezzare la sua partecipazione, seppure prevalentemente indiretta, al movimento della civiltà, il suo essere testimone dell'accelerazione dei processi di razionalizzazione, corrispondente alla capacità di intercettare la domanda di razionalità formulata dalle componenti emergenti della società e posta ai suoi ceti dirigenti. Tale sensibilità riformatrice del Maestro di Le Pallet appare frutto della convergenza della sua originale interpretazione dell'interiorismo agostiniano e della ricerca del fondamento della logica di origine aristotelica nella sostanza prima in funzione della valorizzazione del ruolo sociale, spirituale e morale dell'individuo.