I volti delle donne di Franco Matticchio sono seri ed enigmatici, lui li disegna di getto su ogni supporto cartaceo che gli capita sotto mano, da una busta da lettere alla pagina di un libro o del «New Yorker». Sono i volti che incontra per strada, alla stazione, che osserva nel quotidiano e che si accumulano e si sovrappongono nel suo personale immaginario visivo. L'attenzione di Matticchio è catturata da donne dalla bellezza non appariscente, le cui espressioni impassibili sono accomunate da una certa intensità e fierezza nello sguardo. L'illustratore continua negli anni a ritornare su questo inesauribile soggetto, usando ogni mezzo: pastelli, acquarelli, acrilici o anche semplicemente una penna a china o una matita, collocando sempre queste figure su sfondi neutri o in ambienti spogli senza riferimenti temporali, riuscendo nella sottrazione ad acuire l'intimità delle scene e a creare atmosfere sospese e rarefatte. Nel tempo Matticchio ha raccolto una vera e propria collezione di volti femminili, quasi mai realizzati su commissione e per lo più non pubblicati: un cospicuo corpo di disegni nel quale si ritrova l'inconfondibile stile dell'illustratore ma allo stesso tempo si fatica a riconoscere quella vena surreale e ironica, che è uno dei suoi principali tratti distintivi. Matticchio infatti, quando si trova a disegnare un viso di donna si pone unicamente come un osservatore affascinato e discreto della profonda e misteriosa complessità dell'animo femminile. Il libro è accompagnato da un testo inedito di Ugo Cornia.