Anastatica dell'edizione del 1892 curata da Salvatore Bongi e illustrata da Angelo L. Ardinghi. L'edizione riproduce il testo in volgare dell'originale e le illustrazioni realizzate però dall'Ardinghi copiando quelle dipinte da Sercambi e incidendole su legno. "Era insomma serbato all'Istituto Storico Italiano dare questa sospirata edizione, che veniva deliberata nella seduta plenaria del 6 aprile 1886. E può dirsi francamente che l'indugio fu buona ventura per l'opera, che in altri tempi, anche assai vicini, non avrebbe potuto salvarsi dall'essere in qualche modo racconciata e alterata. L'istituto ebbe poi modo e animo di sobbarcarsi alla non lieve spesa delle figure; e non potendole dare coi colori (che del resto non sono nel codice di vera minuatura, ma di acquerello in molte quasi dileguato), ne fece ricavare il disegno mediante la fotogradia ed inciderle nel legno, nella esatta proporzione d'un terzo minore del vero. Il qual lavoro, affidato al prof. Angelo Ardinghi, fu condotto con mirabile precisione e fedeltà, essendogli riuscito di mantenere tutti i dettagli, talvolta pochissimo visibili anche nell'originale, ed in quelle che rappresentano persone fino le fisionomie e le espressioni. Perché non perdessero la loro significazione le bandiere e gli scudi, in mancanza dei colori veri, si supplì coll'ombreggiature convenzionali della scienza blasonica."