Ogni volta che una forza politica riconducibile al fascismo cresce nei sondaggi o nei risultati elettorali scatta, immediatamente, la reazione dell'establishment globalista, supportato dalla sinistra arcobaleno e fucsia, intesa a contenere l'intruso, a discriminarlo e diffamarlo. È quanto è accaduto e sta accadendo anche a Fratelli d'Italia, partito che si autodefinisce "conservatore", quindi non neofascista, ma la cui storia è tuttora richiamata nel suo simbolo. Se l'"esorcismo" funziona è perché sul capo d'accusa sussiste una notevole abbondanza di ignoranza storica e filosofica, nonostante la messa a punto di una storiografia nazionale e internazionale rimasta però confinata soltanto tra gli specialisti. Ma una buona dose di responsabilità ricade anche sulle "vittime" le quali, incapaci di elaborare le colpe dei padri, cadono poi nelle peggiori ambiguità politiche. Questo libro cerca, sinteticamente, di mettere in rilievo alcune di queste ambiguità della "destra" politica, incapace di imporre nel dibattito pubblico una seria rivisitazione dell'eredità della quale è accusata di essere portatrice.