"Nella relazione tra protezione delle frontiere e protezione delle persone alle frontiere, qual è il ruolo dei corpi? È questa la domanda alla base di Le cicatrici di Ulisse, un'indagine che esplora le dinamiche di cura e controllo nel contesto della migrazione lungo una delle rotte più letali del mondo, il Mediterraneo centrale, fra medici e poliziotti, infermieri e guardacoste, ambulanze e pattuglie, radar e fari. Basato su una lunga ricerca etnografica condotta a Lampedusa, lo studio si concentra, da un lato, sul dispositivo medico della frontiera come strumento di governo delle migrazioni e, dall'altro, sull'esperienza corporea dei confini. La tensione fra queste due dimensioni attraversa tutto il volume, che esplora i modi in cui i corpi plasmano e al tempo stesso vengono plasmati dalle frontiere contemporanee."