I rituali, intesi come espressione spaziale e antropologica delle sottoculture, hanno modalità di esistenza eccezionali: abitano spazi straordinari, innescano tempi di limite, insinuandosi nella società disciplinata come anguille fino a costruire un'eredità. Nati spesso attraverso norme non scritte, i rituali garantiscono un equilibrio e una condivisione di intenti alternativi a quelli di una società "normale": «Un'operazione di guerriglia che libera un'area (di tempo, di terra, di immaginazione) e poi si dissolve per riformarsi in un altro dove, in un altro tempo, prima che lo Stato la possa schiacciare [...] La TAZ può occupare queste aree clandestinamente e portare avanti il suo scopo festivo per un bel po' in pace».