Questo libro nasce dalla passione civile che accomuna gli autori. Essi non nascondono il loro disagio di cittadini di fronte a una qualità sempre più scadente del dibattito pubblico, a una sorprendente omologazione dell'opinione pubblica e a un'inquietante caduta dello spirito critico. Al centro della riflessione vi è la situazione italiana. L'ormai lunga stagione del "berlusconismo", del dominio del populismo mediatico, spinge a evidenziare tecniche e strumenti utilizzati in Italia nella costruzione e nel condizionamento dell'opinione pubblica. Gli autori conducono la loro ricerca sul filo di un dialogo serrato con i testi classici e con le tesi dei più importanti studiosi moderni di media e di opinione pubblica: Aristotele e Quintiliano, Le Bon e Freud, Mac Luhan e Castells vengono ampiamente utilizzati per interpretare e decodificare le dinamiche della vita politica e culturale italiana. In tanti si interrogano sulla povertà e sul degrado del dibattito pubblico italiano: a questi cittadini il libro offre spunti di riflessione e categorie interpretative inedite. Il volume è di interesse anche per tutti coloro che sono animati da passione politica: le analisi e le categorie interpretative qui proposte sono a un tempo inconsuete, illuminanti e di stringente attualità.