Con cuore leggero, occhi sorridenti, allegra malinconia che solo i ricordi più cari e struggenti sanno suscitare, Pucci ci porta sotto la robinia della casa sul lungomare di Acicastello, a dipanare insieme il racconto della sua vita fanciulla. Non è un'autobiografia, non un resoconto cronologico della sua vita bambina, fra il tramonto degli anni Cinquanta, porta quasi oramai chiusa sugli stenti della guerra, e il sorgere degli anni del benessere economico e delle prime spensieratezze di un paese ancora fresco ed ingenuo; è invece una macchia di colori, suoni, odori, gettata generosamente per il godimento dei sensi dei suoi amici lettori, una macchia che si mescola continuamente a creare immagini, parole, canzoni, grida di strada, voci di radio e di primi televisori, rombi di motori di auto e scafi di Turi, ironici loquaci sguardi di Sira, magnifici genitori del Nostro.