"Ladri di anime" è la storia di Piero, cinquantenne in crisi di mezza età, che si è rintanato nel suo eremo (una mansarda con terrazza sui tetti di Torino), ha venduto le quote dello studio professionale e trascorre le sue giornate a leggere, scrivere ed ascoltare musica. Da qualche mese sua moglie Anna è andata a vivere da sola. Ma continuano a vedersi, anzi, si frequentano: però, ogni volta che lei se ne va, lui soffre. Allora gli amici gli suggeriscono, per riconquistare Anna, di inventarsi un "racconto", descrivendole arrampicate mozzafiato e sciate inebrianti: infatti Piero è un appassionato di montagna. Ma, via via che si sviluppa questo "racconto", Piero introduce dei particolari inventati: personaggi, episodi, sensazioni. All'inizio lo fa quasi distrattamente, poi in misura sempre più intensa, finché è il "racconto" che detta i tempi a Piero e lo spinge a comprendere dolorosamente quale sia la natura dei Ladri di anime.