Un filo invisibile lega una trovatella chiamata Lenuccia, Gennaro, soprannominato Frankenstein e i famosi poeti inglesi Percy e Mary Shelley. La storia è ambientata a Napoli, narrata a ritroso da un Gennaro ormai ottantenne, in modo e con caratteristiche talvolta surreali. In una città in cui i confini tra il regno dei vivi e quello dei morti sono invisibili, prevale la sensazione che la morte è più apparente che reale. «Mary Shelley è nata ed è vissuta nel sangue, e se è possibile usare una metafora squisitamente romantica, ha scritto con il sangue. Non il flusso vitale e furioso della vita, ma piuttosto un rivolo scuro, raggrumato, il rivolo che scivola via dal corpo e che conduce verso la morte» (Patrizia Carrano, "Le scandalose")