Nell'Ottocento l'arte si qualifica come un fenomeno eminentemente sociale, che interessa con modalità differenti ampi e diversificati strati della popolazione: committenti, artisti, collezionisti, spettatori attenti e semplici curiosi vengono messi in comunicazione tra loro dalla figura del critico, che sulla pagina stampata tenta di chiarire il peculiare significato delle opere d'arte e di incanalare il gusto del pubblico nella 'giusta' direzione. Rileggere le prose critiche dell'epoca significa allora penetrare direttamente nel cuore di quella società per provare a comprendere il modo di vedere e considerare gli eventi artistici da parte degli spettatori di allora, attraverso la voce di chi con loro viveva e per loro scriveva. Canova, Hayez, Rossini, Bellini, Donizetti, i coreografi Viganò e Blasis, le attrici Pasta e Malibran, e ancora Fanny Essler,Maria Taglioni, Lady Hamilton sono solo alcune delle celebrità di cui si esamina nel volume il pubblico successo, nel quale al fattore artistico si intrecciano elementi legati alla sensualità, alla moda, al pettegolezzo, all'etica e talora alla politica.