"La scoperta consiste nel vedere ciò che tutti hanno visto e nel pensare ciò che nessuno ha pensato", diceva il grande scienziato ungherese Albert Szent-Gyorgyi. La vita del medico Vincenzo Tiberio, vero precursore degli studi che avrebbero portato a salvare l'umanità da tante terribili malattie attraverso l'uso degli antibiotici, è stata una continua dimostrazione di quanta verità contenga tale affermazione. Il pozzo della casa di Arzano dove Tiberio veniva ospitato dagli zii per poter studiare medicina a Napoli, probabilmente, era stato guardato con distrazione da decine di persone. Gli stessi abitanti della casa, i parenti in visita, i domestici, gli operai che periodicamente venivano chiamati per ripulirlo. Vincenzo fu l'unico, però, a intuire che quella struttura, la cui massima importanza fino ad allora era stata quella di fornire acqua alla famiglia che ne era proprietaria, contenesse un segreto che era sfuggito ai più: quello di rendere possibile la cura di mali che tra Ottocento e Novecento stavano falciando migliaia di vite. Quel segreto che si era svelato solo ai suoi occhi attenti, lo ossessionerà per tutta la vita.